IC Guatelli

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giovedì 27 novembre 2014

Sentenza Corte Europea: si rafforza l’impegno della Cisl contro la precarietà

La sentenza della Corte Europea, da tempo annunciata e dal contenuto sostanzialmente prevedibile, è un’ulteriore sollecitazione al Governo perché si muova nella direzione giusta, che da tempo gli stiamo indicando: lavoro stabile su tutti i posti di cui le scuole hanno bisogno per funzionare, a partire da una politica degli organici legata al reale fabbisogno e non vincolata dal rispetto di tetti rigidamente prefissati. Chi conosce come funziona la nostra scuola sa che non è una richiesta demagogica, destinata a dilatare smisuratamente i costi: si tratta infatti, in larga misura, di consolidare situazioni già oggi esistenti  che non vi è alcuna ragione di continuare ad affidare a lavoro precario. Si rafforza invece un’obiezione che abbiamo rivolto alla proposta di assunzioni contenuta nel rapporto Buona Scuola, che trascura la situazione di migliaia di precari al lavoro da più di tre anni i quali, non essendo inseriti nella GAE, non avrebbero titolo ad essere assunti a tempo indeterminato. Un’incongruenza che oggi risalta ancor di più e che va senz’altro rimossa.  
La CISL Scuola è impegnata da tempo, e su più versanti, sull’obiettivo di una stabilizzazione del lavoro precario, presente nel nostro sistema scolastico in percentuali ancora troppo alte e che non trovano plausibili giustificazioni. La nostra azione si è sviluppata anche attraverso numerosi ricorsi ai giudici del lavoro, ma soprattutto sul piano dell’iniziativa politico-sindacale, perché la stabilizzazione del lavoro fosse perseguita e garantita attraverso coerenti e conseguenti scelte politiche e legislative e non affidata solo agli esiti del contenzioso individuale.
Oggi ribadiamo ancora una volta al governo la richiesta di muoversi in quella direzione, e di farlo subito, al di là degli approfondimenti che sul piano giuridico sono necessari per valutare in tutte le loro effettive implicazioni i contenuti della sentenza della Corte Europea; è infatti un documento complesso dal quale, è bene ricordarlo, non scaturiscono di per sé effetti immediati, essendo comunque rinviata alla giurisdizione nazionale l’applicazione dei principi richiamati nel dispositivo della decisione.
La Cisl Scuola continuerà ovviamente ad assicurare agli interessati la necessaria assistenza nelle vertenze individuali, intensificando nel frattempo il suo impegno sul versante del confronto, dell’iniziativa e della mobilitazione sindacale. Contrasto alla precarietà e stabilizzazione del lavoro sono del resto, insieme alla richiesta di rinnovare il contratto, precisi obiettivi dello sciopero del lavoro pubblico indetto dalla CISL per il prossimo 1° dicembre.

Roma, 26 novembre 2014


Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola

SCIOPERO CISL 1 DICEMBRE

DALLE ASSEMBLEE, MOLTO PARTECIPATE, CHE ABBIAMO APPENA TERMINATO E' USCITA LA RICHIESTA DI MOBILITAZIONE E DI PROPOSTA DI AZIONI CONCRETE, COME VIENE BEN SPIEGATO ED ARGOMENTATO  NEGLI ALLEGATI, DOPO LA MANIFESTAZIONE DELL'8 NOVEMBRE, DOPO L'INCONTRO AL MINISTERO DEL 17 NOVEMBRE, NON AVENDO RAVVISATO ALCUN SEGNALE DI APERTURA NEI CONFRONTI DEL LAVORO PUBBLICO (SCUOLA E PUBBLICO IMPIEGO) E' STATO

INEVITABILE ARRIVARE ALLA PROCLAMAZIONE DELLO SCIOPERO PER LUNEDI' 1 DICEMBRE.

mercoledì 19 novembre 2014

Comunicazione CISL sul rinnovo del contratto

Comunicazione CISL sull'esito della riunione del 17 c.m. con il governo per il rinnovo del contratto del P.I.


venerdì 7 novembre 2014

Assemblea dei docenti I.C. Guatelli


Desideriamo ringraziare i colleghi per la partecipazione numerosa, attenta e attiva all'assemblea tenutasi il 7/11.
Queste sono alcune indicazioni unitarie per orientarsi sulla compilazione del questionario.
Qui c'è anche la tabella delle proposte della Legge di iniziativa popolare presentata in assemblea.
Gli incontri di gruppo hanno prodotto un confronto interessante: al più presto pubblicheremo un documento che sintetizzi gli interventi.

Le RRSSUU
M.Paola Ghirini
Simone Mazza
Ivana Vescovi

martedì 4 novembre 2014

proposta fis

Qui.

Sul Documento "La Buona Scuola"

Sito della Buona Scuola


Il questionario.
Riflessioni della Cisl Scuola sul Documento.

ASSEMBLEA SINDACALE A COLLECCHIO

Lunedì 20 ottobre ASSEMBLEA SINDACALE UNITARIA a Collecchio per docenti degli I.C. Guatelli e I.C. Felino sul Documento del Governo detto "La Buona Scuola". Partecipate!

Raccolta firme per sbloccare il contratto

Il Governo sembra avere l'intenzione di rimandare a data da destinarsi (???) il tavolo per il nuovo contratto dei docenti. Tutte le scuole sono chiamate ad una raccolta firme per poter presentare un'interpellanza parlamentare. Documento QUI.

Navigare informati

Documento della Cisl Scuola sull'a.s. 2014-2015. Scarica QUI.

Fondo di istituto e contrattazione


IN QUESTO PERIODO MOLTI DIRIGENTI STANNO CONVOCANDO PER L'APERTURA DELLE CONTRATTAZIONI DI ISTITUTO CORRETTAMENTE DEVONO FORNIRE INFORMAZIONE PREVENTIVA E INFORMAZIONE SUCCESSIVA. DAL NAZIONALE CI INFORMANO CHE QUEST'ANNO I FONDI MOF SARANNO LEGGERMENTE RITOCCATI IN POSITIVO (circa 100 milioni di euro in più) E CHE POTREBBERO ANCORA ARRIVARE ECONOMIE DEL PRECEDENTE ESERCIZIO.
CISL Scuola

venerdì 8 agosto 2014

sottoscrizione definitiva sugli scatti 2012 e sulle voci componenti il MOF

Con la sottoscrizione definitiva in data odierna del CCNL sugli scatti 2012, i contenuti dell'intesa sulle risorse MOF 2014/2015 possono considerarsi definitivi e senza rischi di rilievi in sede di controllo da parte dell' Ufficio centrale di Bilancio cui compete l'autorizzazione ad erogare le risorse sui POS delle scuola.
Come previsto nel CCNL sottoscritto all'ARAN è stata operata una rimodulazione delle risorse tra gli anni scolastici 2014/2015 ( maggiormente penalizzato dalla riduzione sull'e.f. 2014 ) e 2015/2016.
Complessivamente le risorse disponibili per il 14/15 ammontano ad euro 642.770.000,00 con un incremento, rispetto a quanto erogato per l'a.s.2013/2014, di circa 120.000.000,00 di euro.
L' intesa, con riferimento alle singole voci che compongono il MOF, vede un aumento delle risorse da erogare alle singole istituzioni scolastiche come di seguito riportato:
funzioni strumentali + € 3.175.867,00
incarichi specifici + € 8.539.600,00
fis + € 126.221.851,96
Rimane invariata la quota per le sostituzioni dei colleghi assenti mentre subisce una riduzione l'importo per le attività relative alla pratica sportiva.
Le somme destinate al personale di cui all'art. 86 del ccnl 29/11/2007 e alle aree a rischio sono quelle definite in sede Aran nel contratto per il recupero della validità giuridica dell'anno 2012 ai fini della prograssione di carriera.
L'intesa allegata non riporta ancora le singole quote per l'attribuzione delle risorse alle scuole in quanto l'Amministrazione sta definendo le consistenze di riferimento per l'anno 2014/2015 dei parametri relativi all'organico del personale e ai punti di erogazione del servizio e su cui verrà data successiva informativa.
Nel corso della riunione è stata richiesta una rilevazione che quantifichi le eventuali risorse non ancora assegnate alle scuole sulla base dell'intesa del 26 novembre 2013 da redistribuire con successivo accordo.
In questo contesto le parti hanno concordato (vedi verbale allegato) sia che le disponibilità finanziarie potranno andare a coprire quanto previsto dalla contrattazione di istituto del 2013/2014 non completamente liquidato, sia la possibilità di intervenire per il periodo settembre-dicembre 2014, attraverso l'attribuzione di incarichi specifici, sul personale beneficiario delle posizioni economiche solo ai fini giuuridici.
L'Amministrazione porterà a conoscenza delle scuole il contenuto del verbale inserendolo nelle indicazioni per l'integrazione delle indicazioni sul programma annuale 2014 e comunque in tempi congrui a consentire la programmazione delle attività del personale.
Il giorno 4 settembre alle ore 10,00 avrà luogo l'incontro per la ripartizione delle eventuali economie di cui sopra.

Incontro per l'Intesa sulla ripartizione del MOF 2014-2015

Si è svolto nella prima settimana di agosto, presso la Direzione Generale del Bilancio, il previsto incontro per definire l'Intesa sulla ripartizione del MOF per l'anno scolastico 2014/2015.
Preliminarmente, la Cisl Scuola ha richiesto di verificare dettagliatamente l'importo delle risorse 2013/2014 effettivamente assegnate alle scuole per la relativa contrattazione di istituto.
Nel corso della riunione,  è emerso che alcune delle risorse previste nell’Intesa del 26 novembre 2013 relativa alle assegnazioni del MOF 13/14 non sono ancora state assegnate alle scuole.
(In particolare si tratta della quota spettante per l'indennità di bilinguismo e quella destinata ad incrementare il FIS in caso di assenza del DSGA e relativa sostituzione e cioè rispettivamente € 75000 ed € 3247000.)
Per individuare la quota da assegnare alle scuole interessate, l'amministrazione deve effettuare una apposita rilevazione che si è impegnata a realizzare immediatamente.
L'amministrazione ha informato, inoltre, che non si è ancora conclusa la rilevazione sulle somme destinate alla pratica sportiva dell'anno 13/14.
L'incontro sarà aggiornato il 6/8/2014.

Assunzioni 2014-2015

Comunichiamo che è stato pubblicato sul sito del MIUR il contingente delle assunzioni a tempo indeterminato per l’a.s. 2014/15 del personale docente ed ATA ripartito per province, ordine di scuola, classi di concorso e profilo professionale.

giovedì 10 luglio 2014

Domande di utilizzazione e di assegnazione provvisoria

Indichiamo di seguito le date di scadenza entro le quali il personale interessato dovrà presentare la domanda di utilizzazione e di assegnazione provvisoria:

- Scuola dell'Infanzia e Primaria: dall'11 al 21 luglio 2014

- Scuola secondaria di I e II grado: dal 24 al 30 luglio 2014

Le domande dovranno essere presentate tramite POLIS Istanze on line sia per primaria e infanzia che per la secondaria di I e II grado.

Continueranno ad essere presentate con modalità cartacea le domande di ATA, personale educativo e IRC con le segurenti scadenze:

Personale ATA: entro il 12 agosto 2014
Personale Educativo e IRC: entro il 25 luglio 2014

giovedì 3 luglio 2014

Non si banalizzino questioni complesse

Le dichiarazioni rese oggi (3/7/2014) alla stampa dal sottosegretario Reggi mettono sul tavolo alcune questioni di merito e una di metodo. Partiamo dalle prime, per segnalare i punti di interesse ma anche le perplessità e le preoccupazioni suscitate da ipotesi su cui ci auguriamo si apra un dibattito serio, come la delicatezza della materia esige e merita.

Ragionando su possibili azioni di riforma del sistema scolastico, infatti, non dovrebbe esserci posto né per la conservazione acritica dello status quo, né per la banalizzazione dei problemi, della cui complessità si deve sempre tener conto; non come alibi per non fare nulla, ma come premessa indispensabile di un cambiamento che punti al meglio, e non solo al nuovo.

Tempi di apertura delle scuole: può essere accattivante per le famiglie l’idea di una scuola aperta “undici mesi all’anno”, ma se la motivazione è quella di dare risposta alle esigenze di custodia dei figli, ci chiediamo se tocchi proprio alla scuola, e solo a essa, farsene carico. Dando infatti per scontato che nessuno pensi di tenere per undici mesi i ragazzi “incatenati ai banchi” (tant’è che un’ipotesi del genere sembra chiamare in causa quasi esclusivamente il primo ciclo), andrebbe ben distinto, in termini di qualità e quantità, il tempo scuola inteso nella sua specificità (come tempo dell’insegnamento e dell’apprendimento) rispetto a quello di una generica accudienza.

La questione ci riporta, necessariamente, a quella dei tempi della docenza, che va posta in termini molto espliciti e diretti: se il “retropensiero” è che gli insegnanti lavorino poco, e che le 18, 22, 25 ore di cattedra possano crescere senza problemi fino alla soglia delle 36 ore mediamente richieste a un dipendente pubblico, lo si dica apertamente, e di una simile affermazione ci si assuma fino in fondo la responsabilità. Dopo di che si vada a vedere che cosa avviene nel resto del mondo, per capire quale possa essere una soglia di riferimento su cui discutere davvero in modo serio, fuori da ogni superficialità e demagogia.

Per quanto ci riguarda, siamo prontissimi a confrontarci su come definire e riconoscere modalità di lavoro dei docenti in cui sia possibile prevedere carichi orari diversificati; in molti casi, peraltro, si tratterebbe soltanto di dare visibilità e riconoscimento formale a oneri di maggiore impegno già oggi sopportati da tanti insegnanti, ben oltre il solo orario di cattedra. Ma non si pensi di poter dilatare quest’ultimo a piacimento e a dismisura: chi lo ritiene possibile, evidentemente sa poco o nulla della scuola e di come ci si lavora.

Siamo comunque pronti a discutere di orari e retribuzioni: la sede naturale di questa discussione è il rinnovo del contratto, che da tempo stiamo chiedendo. Prendiamo atto che Reggi si dice pronto a confrontarsi con i sindacati: lui dice “nuovamente”, noi diciamo “finalmente”. Il governo apra il tavolo per un nuovo contratto, troverà in noi un interlocutore esigente, ma anche disponibile a misurarsi in modo aperto, senza arroccamenti. Chiediamo in cambio che si eviti con ogni cura di offrire pretesti per la banalizzazione di questioni complesse.

Tra queste, rientra sicuramente anche quella della durata dei percorsi scolastici, su cui va detto anzitutto che l’uscita dalla secondaria a 18 anni non è una “regola” europea, visto che in metà dei paesi (fra cui la tanto apprezzata Finlandia) gli studenti si diplomano a 19 anni. Ma soprattutto va detto che non sono pensabili né operazioni di semplice “taglio” di questa o quella annualità, né di spostamento in blocco dell’attuale sistema, facendolo scivolare, così com’è, indietro di un anno. Ogni segmento che lo compone risponde infatti a precisi requisiti, legati alle età cui si rivolge, agli stili di insegnamento e apprendimento ad esse consoni, ai traguardi di competenze che vi si possono conseguire. Senza contare gli inevitabili problemi legati alla gestione, il cui impatto non è mai trascurabile e che possono risultare determinanti per gli esiti di ogni processo di innovazione (si pensi all’onda anomala contro cui si infranse il progetto Berlinguer nel 2000).

Questione complessa, infine, è anche quella di metodo alla quale abbiamo accennato in apertura, riferita alla consultazione che Reggi si dice intenzionato ad avviare sui progetti di riforma, una volta conclusa la fase istruttoria dei “cantieri” operanti al MIUR. Ottimo annuncio, purchè si tratti di una consultazione vera e seria, non di una delle tante campagne di ascolto fasulle in cui si finge di dar voce al mondo mentre si fa fatica ad ascoltare persino sé stessi.

La scuola vive e prende volto dal milione di persone che ci lavorano, è attraverso il loro impegno che i progetti si trasformano in azioni e i risultati attesi, di miglioramento e di crescita, possono essere ottenuti. Non è sufficiente coinvolgerli nei progetti di innovazione, occorre farne i protagonisti, se si vuole che questi abbiano successo. E’ proprio la storia della scuola italiana e delle sue riforme a darne testimonianza e dimostrazione.

lunedì 16 giugno 2014

contratto d'Istituto

Ai docenti che hanno chiesto di poter vedere il contratto stipulato da Dirigenza e RSU, anche per la richiesta dei fondi, ricordo che il documento è presente nella sezione dell'Amministrazione Trasparente del sito (Documenti > contrattazione integrativa). Questo il link.

pagamento degli scatti 2012

L’ipotesi di CCNL sottoscritta all’ARAN consente di ripristinare – dopo il 2010 e il 2011 già recuperati con gli Accordi precedenti – anche l’anno 2012 come annualità utile alla maturazione dello scatto di anzianità.
Sarà interessato, pertanto, al pagamento degli scatti il personale che prima del decreto-legge 78/2010 era inquadrato in un "gradone" con scadenza in uno dei mesi del 2012.
Chi aveva una scadenza della fascia stipendiale al 31 dicembre 2012, con l’accordo odierno avrà diritto all’attribuzione dello scatto e a percepire gli arretrati con decorrenza gennaio 2013.
Chi, invece, aveva una scadenza nel corso del 2012 (da febbraio a novembre) ha già percepito lo scatto dal mese successivo nel corso del 2013. Con l’accordo avrà diritto a mantenere lo scatto e a percepire 12 mesi di arretrati. Ricordiamo che per detto personale lo scatto era stato tolto a gennaio 2014, restituito con mandato a parte sempre nel mese di gennaio 2014 e ripristinato da febbraio 2014.
Il CCNL avrà anche l’effetto di consentire il pagamento dello scatto a coloro che hanno attualmente sul cedolino la scadenza del gradone nel corso del 2015. Chi, ad esempio, ha scadenza 30 aprile 2015, recuperando una annualità avrà la scadenza anticipata ad aprile 2014 e pertanto avrà diritto a percepire lo scatto e gli arretrati da maggio 2014. Infine, chi ha attualmente scadenza 31 dicembre 2015, non dovrà attendere gennaio 2016 ma percepirà lo scatto da gennaio 2015.
La conseguenza è quindi, per tutti, la riduzione di un anno rispetto alla scadenza attualmente indicata sul proprio cedolino di stipendio.
La piena applicazione da parte di NoiPA di quanto sottoscritto oggi all’Aran avverrà non appena completato l’iter procedurale del Contratto.

mercoledì 11 giugno 2014

Intesa su scatti 2012

Anche il 2012 torna ad avere piena validità per le progressioni economiche di chi lavora nella scuola. E' questo il frutto dell’accordo che abbiamo firmato oggi all’ARAN, un accordo che vale per tutto il personale del comparto, docente e ATA. Avevamo come obiettivo prioritario la tutela del salario fondamentale e lo abbiamo conseguito nell’unico modo oggi possibile, assumendoci ancora una volta la responsabilità delle scelte necessarie.Il problema degli scatti è nato nel 2010 e da allora abbiamo cercato di risolverlo attraverso l’iniziativa e le intese sindacali che siamo stati capaci di costruire, misurandoci con vincoli e opportunità ancora oggi tutti presenti, nonostante si siano avvicendati quattro governi e almeno altrettante maggioranze. Se non avessimo giocato con determinazione il nostro ruolo di sindacato, delegando le soluzioni alla politica, saremmo ancora a mani vuote.Importante anche l’accordo sul personale ATA, che fa salve le posizioni economiche dal 1° settembre 2011 al 31 agosto 2014. Viene rimosso definitivamente, per gli interessati, il rischio di dover restituire soldi già avuti in busta paga. Nel contesto normativo vigente, era impossibile ottenere di più; resta fermo per noi l’obiettivo di riconfermare anche in prospettiva un istituto contrattuale che dà risposta alla crescente complessità della gestione delle scuole, sia sotto il profilo amministrativo - contabile che sul versante, per noi di fondamentale valore, dell’accoglienza e cura degli alunni.È anche questa una delle ragioni che rendono quanto mai urgente il rinnovo di un contratto fermo ormai da sette anni. Un confronto a tutto campo, su aspetti normativi ed economici, è nell’interesse di tutti, amministrazione, lavoratori, utenza. È l’unico modo per restituire alla scuola un clima di maggior serenità, dopo anni di disagi. Un contratto che assuma come obiettivo la crescita di qualità e la valorizzazione del lavoro sarebbe il vero segnale di svolta che la Cisl Scuola chiede da tempo.




venerdì 14 marzo 2014

Stipendi nella scuola: ecco perché sono un'emergenza

"C'è grande attenzione tra il personale scolastico per lo "sconto" fiscale annunciato dal premier Renzi. Se infatti la soglia di accesso al beneficio è individuata in uno stipendio mensile netto di 1.500 euro, vi rientra più della metà di chi lavora nella scuola statale e quasi interamente chi presta servizio nelle paritarie o nella formazione professionale. Così in una nota Francesco Scrima, Segretario generale della Cisl Scuola. "Vediamo qualche dato in dettaglio: i 1.500 euro netti rappresentano una soglia praticamente impossibile da raggiungere, anche a fine carriera (cioè dopo 35 anni di servizio), per tutta l'area del personale ATA, con la sola eccezione degli 8.000 direttori dei servizi. Tra collaboratori scolastici e assistenti, si tratta in tutto di 200.000 unità di personale. Per i docenti, stanno sotto quel valore la metà di quelli che lavorano nella scuola primaria e dell'infanzia e oltre un terzo di quelli delle secondarie, un numero che approssimativamente equivale a circa 300.000 unità. In termini complessivi, stanno sotto i 1.500 euro 500.000 addetti su 935.000. Quindi ben oltre il 50% della categoria (percentuale che si innalza se allarghiamo il discorso al settore non statale) percepisce uno stipendio col quale, come affermava Renzi in una sua recente intervista, si fa fatica a vivere. Naturalmente il dato può avere incidenza variabile a seconda del contesto familiare a cui il reddito va riferito, resta però abbastanza eloquente nel descrivere la situazione, che è certamente quella di una categoria tutt'altro che privilegiata. Si può dunque capire perché sia così importante per noi la difesa delle posizioni economiche del personale ATA, o la vertenza per il recupero degli scatti di anzianità, che riguarda docenti e ATA; le abbiamo indicate come vere e proprie emergenze anche nella giornata di ascolto promossa lunedì scorso dal partito di cui il premier è segretario, dicendoci pronti a sostenere processi di innovazione profonda ma chiedendo con forza che chi lavora nella scuola sia chiamato a esserne primo protagonista. Quella salariale - conclude Scrima - è un'emergenza a cui dare immediata risposta, sapendo che si misura anche su questo la credibilità degli impegni assunti rispetto alla centralità della scuola e alla dignità del lavoro che vi si svolge". PERSONALE IN SERVIZIO NELLA SCUOLA STATALE (stipendi netti) Qualifica addetti iniziale a fine carriera Collaboratori Scolastici 136.000 1.008,25 1.243,78 Assistenti amm.vi e tecnici 64.700 1.108,20 1.409,55 Docenti primaria e infanzia 330.000 1.301,10 1.816,75 Docenti secondaria I grado 170.000 1.392,51 1.959,12 Docenti secondaria II grado 235.000 1.392,91 2.026,55

domenica 2 marzo 2014

conclusa la contrattazione

Si è conclusa la contrattazione, che attende ora solo una stipula formale. A fronte dei noti, ulteriori tagli, si è compressa ancora la quota della flessibilità e si sono ridimensionate le quote per determinati incarichi, in primis dei collaboratori. Il lavoro delle Commissioni e delle più importanti figure di sistema è stato salvaguardato secondo anche quanto emerso dall'Assemblea di dicembre. Come da mandato assembleare, le RSU hanno anche stilato una lettera, da inviare a MIUR, OOSS e dirigenze scolastiche. Questo il testo completo: Il DS, i docenti e il personale ATA dell’IC Guatelli di Collecchio, con la presente, intendono evidenziare il grave stato di disagio in cui versa la scuola pubblica, a fronte degli ulteriori tagli occorsi (anche) quest’anno scolastico. A scanso di equivoci, premettiamo che nessuno noi vive fuori dalla realtà, conosciamo la situazione di crisi e di emergenza del Paese e sappiamo della difficoltà delle istituzioni (centrali e locali) nel reperire fondi, risanare bilanci, fronteggiare spese. Peraltro, al mondo dell’educazione si chiede proprio una formazione sempre più adeguata alle molteplici e sempre più complesse esigenze della società; si chiede di adeguarci agli standard europei; si chiede di allinearci ai livelli di produttività, trasparenza e valutazione della Pubblica Amministrazione; si chiede di provvedere alla prevenzione di ogni possibile devianza sociale. Insomma, si chiede sempre di più e sempre meglio; però si riconosce e si incentiva tale sforzo sempre meno. Per questo tipo di lavoro, lo Stato ha in passato pattuito e parametrato un fondo chiamato “fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa”. Da esso si attinge, in modo diversificato, per coprire appunto le ore che - al di fuori dell’orario contrattato - i docenti svolgono per arricchire l’offerta della scuola. Non si tratta solo di progetti educativi, che le scuole virtuose hanno imparato a costruire anche avvalendosi di contributi di terzi (enti locali, associazioni, famiglie…), ma anche del semplice lavoro ordinario, che però abbisogna di figure di coordinamento e di gruppi che si fermano a scuola e lavorano ben oltre ciò che è loro chiesto dal contratto. Questi ruoli “di sistema” non possono essere considerati più accessori, funzioni sacrificabili con leggerezza. Non ne va solo del “miglioramento” della scuola, ma proprio del suo lavoro di base. La scuola ha bisogno di questi fondi per sopravvivere, per fare dignitosamente quello a cui è chiamata a fare dalla Costituzione. Ebbene, questo fondo, così indispensabile, non solo non aumenta, in rapporto al crescente carico di impegni della scuola, ma diminuisce drasticamente di anno in anno. Senza questi budget, siamo costretti, in sede di contrattazione, a forfetizzare fortemente i compensi, svilendo l’impegno di chi ha passione e talento nel proprio lavoro o semplice senso di responsabilità; siamo costretti a privilegiare solo alcuni ambiti di intervento, a danno di altri (ugualmente importanti); siamo costretti - paradossalmente - a non dedicare le energie necessarie e tempi adeguati alle attività che lo richiedessero. Troviamo oltremodo ingiusta anche la gestione della tempistica nella comunicazione e nell’erogazione dei fondi. Pare possibile e corretto che le RSU comincino a contrattare un fondo su dati certi alla fine di un quadrimestre? (l’anno scorso, dopo aprile). Quale efficienza e capacità di organizzare e programmare ci può essere richiesta, non conoscendo mai con un decente anticipo quali siano i budget certi su cui poter contare? Questa approssimazione non è solo figlia della crisi, è indice di una non piena consapevolezza da parte della politica di quelle che sono le esigenze della scuola di oggi e di domani, se non addirittura di una sottovalutazione (dolosa o colposa?) dei problemi delle scuole; di una - diciamo - poco sensibile presa di posizione nei confronti del lavoro, valore su cui dovrebbe fondarsi la nostra intera democrazia. Attendiamo che, finalmente, ai proclami dei vari partiti, che in sede pre-elettorale affermano sempre di voler promuovere il sistema dell’istruzione e di non tagliarne i fondi atti a sostentarla, faccia seguito un comportamento coerente e concreto. Cordiali saluti

quote sindacali sotto controllo?

Si discuterà al Senato della vicenda, già nota alle cronache, relativa alle modalità con cui vengono effettuate le ritenute delle quote destinate al sindacato prescelto agli iscritti da parte della Ragioneria territoriale dello Stato di Parma. Una interrogazione al Ministro dell'Economia e al Ministro della Pubblica Istruzione è stata infatti depositata allo scopo di chiedere chiarimenti su quella che molti hanno definito una violazione del diritto alla riservatezza, In particolare, tramite una nota viene deciso che le deleghe sindacali, per essere ritenute valide, devono essere sottoscritte dal dirigente scolastico. In questo modo, secondo i sindacati di categoria, subito insorti, il dipendente è costretto a comunicare al proprio preside il sindacato prescelto. “Si tratta di una procedura di iscrizione e revoca che le organizzazioni sindacali ritengono lesiva della dovuta riservatezza che la legge riconosce ai lavoratori che aderiscono alle stesse – si legge - ed in particolare ritengono che la nota della RTS sia in palese contrasto con lo statuto dei lavoratori e con il codice di comportamento dei dipendenti pubblici”. Sempre nella interrogazione è riportata la denuncia di alcuni lavoratori, secondo cui “alcuni dirigenti non avrebbero avviato le comunicazioni circa le variazioni stipendiali relative a iscrizioni e revoche sindacali, arrecando pregiudizio tanto alle organizzazioni sindacali”. Il Ministero è a conoscenza della circolare prot. n. 1016 della RTS di Parma? e la ritengono conforme alla normativa vigente?

domenica 23 febbraio 2014

Assegnazioni di dirigenti scolastici e di docenti, ex lege 448/98, articolo 26, comma 8

Con la Circolare n. 30 del 18.2.2014 ("Assegnazioni di dirigenti scolastici e di docenti, ex lege 448/98, articolo 26, comma 8") il MIUR detta le istruzioni e disposizioni per l'a.s. 2014/15 che prevedono la ripartizione delle complessive 150 unità di personale del contingente previsto dalla normativa per le suindicate finalità: 40 presso l'Amministrazione Centrale e 110 presso gli Uffici Scolastici Regionali. Vedi link.

ORGANICI 2014/2015: INCONTRO AL MIUR

Si è svolto questo pomeriggio al MIUR un incontro sugli organici del personale docente durante il quale l’amministrazione ha fornito alle OOSS una sintetica informativa anche in considerazione dell’evoluzione della situazione politica legata al cambio di Governo che determina un atteggiamento di attesa e incertezza su tutta la partita. Classi di concorso Prosegue l’attività del tavolo tecnico interno al MIUR per una nuova proposta di revisione delle classi di concorso che l’amministrazione avrebbe intenzione di varare entro la conclusione del primo quinquennio della riforma della scuola secondaria di secondo grado. Le atipicità, conseguentemente, come già anticipato nel precedente incontro, non prevederanno che minime variazioni e integrazioni rispetto alle tabelle adottate quest’anno. Previsione alunni Anche per l’a.s. 2014/2015, con la sola eccezione di una lieve flessione per la scuola secondaria di I grado dell’ordine di poche centinaia di alunni, si registra un trend di previsione di crescita della popolazione scolastica con un incremento complessivo previsto di circa 33.000 studenti. Dati ancora in elaborazione prevedono per la scuola primaria un aumento di circa 9.000 alunni, per la scuola secondaria di I grado un decremento di circa 800 alunni, per la secondaria di secondo grado un aumento di circa 25.000. Incremento organico sostegno Il MIUR sta ancora elaborando una serie di ipotesi per la distribuzione dell’incremento di organico che saranno sottoposte all’attenzione del nuovo Ministro. E’ stato previsto un aggiornamento del confronto per il 5 marzo.

Assemblea CISL a Collecchio

La CISL comunica che, ai sensi dell'art. 8 del vigente CCNL Scuola , organizza un'assemblea sindacala rivolte al personale docente e ATA nella giornata di mercoledì 26 febbraio, dalle 8 alle 10, presso i locali della scuola primaria, con il seguente ordine del giorno: - Lavoratori e Sindacato: una relazione plurale che si identifica nel confronto delle idee, persegue obiettivi concreti, promuove scelte possibili e se ne assume la responsabilità - Testo Unico sulla Rappresentanza Sindacale - Elezioni di Espero

venerdì 24 gennaio 2014

Scatti 2013: restituita la ritenuta effettuata a gennaio

Come anticipato con il comunicato del 15 gennaio u.s., i lavoratori che nel corso del 2013, hanno ottenuto il riconoscimento dello scatto di anzianità, nel mese di gennaio 2014 hanno ricevuto la retribuzione in due tranche: - con un primo cedolino (gennaio 2014) è stata effettuata la "retrocessione" alla posizione stipendiale del 2012 e la contestuale trattenuta di un importo massimo di 150 € quale rateo del recupero dell'incremento stipendiale percepito nel corso del 2013 (sulla base delle decorrenze di ciascuno) - con un secondo cedolino è stata effettuata un'emissione speciale per la restituzione della ritenuta, fino a un massimo mensile di 150 euro, con la stessa valuta dello stipendio di gennaio. Al riguardo, al fine di fornire chiarimenti e rassicurazioni al personale, forniamo le seguenti precisazioni: Classe/fascia stipendiale Su entrambi i cedolini di Gennaio 2014 nel riquadro: posizione giuridica – economica risulta indicata la posizione stipendiale precedente a quella acquisita nel 2013 (quindi avviene, per il momento, la cosiddetta "retrocessione") Con il Decreto legge del 17 gennaio 2014 (Disposizioni temporanee ed urgenti in materia di automatismi stipendiali del personale della scuola) è stato previsto che in attesa della sessione negoziale con l'ARAN, e fino al 30 giugno 2014, non viene effettuata la retrocessione alla classe stipendiale inferiore e non si procede al recupero dei pagamenti già effettuati. Pertanto, il decreto rimedia su due fronti: - nessun recupero degli aumenti già percepiti, e immediata restituzione della prima e unica rata di tale recupero (i 150 euro trattenuti e restituiti con emissione speciale nei giorni scorsi) - conferma delle posizioni stipendiali conseguite nel 2013: tale operazione tuttavia presuppone l'entrata in vigore del decreto legge, che consegue alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ad oggi non ancora avvenuta e attesa nei prossimi giorni. Ovviamente i cedolini di gennaio, lavorati prima del decreto, non potevano che riprodurre tutti gli effetti negativi derivanti dall'attuazione del DPR 122/2013, riportando quindi la retribuzione ai valori della precedente classe stipendiale. I sindacati stanno facendo pressioni affinchè già dallo stipendio di febbraio possa essere portato a soluzione anche questo problema, dopo aver già ottenuto il blocco delle trattenute. Ritenute fiscali: Sulla restituzione dei 150,00 euro (secondo cedolino) è stata applicata la ritenuta IRPEF ad aliquota massima, in quanto la tassazione operata nel primo cedolino era correlata al minore imponibile fiscale percepito e, conseguentemente, inferiore a quanto dovuto (somma delle retribuzioni del primo e secondo cedolino). Ovviamente, eventuali maggiori ritenute verranno compensate in sede di conguaglio fiscale 2014.

giovedì 16 gennaio 2014

restituzione della ritenuta di gennaio

Stanno pervenendo segnalazioni da parte dei lavoratori che hanno percepito nel 2013 lo scatto di anzianità e che stanno riscontrando nel cedolino di gennaio 2014 una ritenuta fino a un massimo di 150 euro. La decurtazione è stata effettuata poichè le procedure di elaborazione degli stipendi, che avvengono con congruo anticipo rispetto all'effettiva liquidazione, sono state concluse prima dell'impegno a bloccare i recuperi. Informiamo che la cifra trattenuta verrà rimborsata con un'emissione speciale che avrà la stessa valuta dello stipendio di gennaio. Riportiamo di seguito la nota che è pubblicata al riguardo nel banner del portale NoiPA. Stipendi della scuola - Sospensione recupero debiti per blocco scatti di anzianità 2013 Con lo stipendio ordinario di gennaio è stata data applicazione al D.P.R. 122/2013 con blocco degli scatti di anzianità dal 2013 e recupero degli eventuali debiti per un importo massimo mensile di 150 euro lordi. Come da disposizioni concordate tra il Ministero dell'economia e delle finanze e dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, è sospesa l'attività di recupero e l'importo di 150 euro lordi verrà rimborsato con esigibilità contestuale a quella dello stipendio ordinario in pagamento nel mese di gennaio 2014. Ulteriori emissioni straordinarie potranno essere effettuate in attuazione delle decisioni che verranno assunte in sede governativa in ordine al riconoscimento degli scatti di anzianità ai lavoratori che ne abbiano beneficiato nell'anno 2013.

mercoledì 8 gennaio 2014

Retromarcia del Governo

A seguito dell'incredibile decisione del MEF di prelevare i soldi degli scatti del 2012 già erogati e della conseguente reazione dei sindacati e della Ministra Carrozza, il Governo ha fatto immediata retromarcia, come si legge sull'ANSA.

martedì 7 gennaio 2014

Il pasticciaccio degli scatti

Dalla CISL-Scuola nazionale: "La decisione di procedere al recupero delle somme già corrisposte a chi è passato a una nuova posizione stipendiale nel 2013, oltre a costituire un clamoroso atto di incoerenza tra parole e fatti da parte del Governo, è contestabile sotto diversi profili. Anzitutto quello della legittimità, perché si dà applicazione con effetto retroattivo a norme entrate in vigore in chiusura d’anno; ma soprattutto quello dell’opportunità, dal momento che al prelievo di oggi dovrà seguire la restituzione agli interessati non appena si definirà l’intesa - su cui il confronto è già avviato - per il recupero di validità del 2012 ai fini delle progressioni di anzianità. La questione è davvero complessa, perché si intrecciano in questo momento gli effetti del blocco disposto nel 2010 (che “sterilizzava” il triennio 2010-11-12 ai fini della maturazione degli scatti) con quelli del provvedimento che proroga tale blocco per un ulteriore anno (il 2013), pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine ottobre 2013 e in vigore dal 9 novembre. Chi è destinatario del “recupero” che il MEF ha deciso di attivare a partire dalle retribuzioni di gennaio? Si tratta di coloro che, prima del blocco triennale degli scatti deciso nel 2010, avrebbero avuto diritto ad acquisire il passaggio alla nuova posizione stipendiale nel corso del 2012. Col recupero di validità del 2010, tale scadenza per loro veniva a collocarsi nel 2014 (anziché nel 2015, come il blocco triennale avrebbe comportato). Recuperata la validità anche del 2011 - grazie all’accordo sottoscritto a marzo 2013 - l’attesa si riduceva di un anno e la nuova scadenza era fissata al 2013, nel corso del quale infatti si sono visti attribuire la nuova posizione stipendiale. È stata invece la norma successivamente introdotta, che “sterilizza” il 2013 ai fini delle progressioni, a riportare nuovamente in avanti di un anno, per loro, tale decorrenza: da qui la decisione del MEF di recuperare gli importi versati. Ma è del tutto evidente, a questo punto, che l’accordo con cui si ridarà valore al 2012 sposterà di nuovo le lancette indietro di un anno, comportando quindi la restituzione di quanto nel frattempo prelevato. Un pasticcio che con un minimo di buon senso, oltre che con maggiore coerenza tra parole e fatti da parte del Governo, si sarebbe potuto evitare. Prendiamo atto della richiesta fatta in queste ore dalla ministra Carrozza al suo collega Saccomanni perché rinunci al recupero delle somme, una presa di posizione che da subito avevamo sollecitato. Questa la descrizione di quanto sta avvenendo, anche nei suoi aspetti a dir poco paradossali. Ma ripercorrere la travagliata vicenda degli scatti, che ci impegna ormai da tre anni, ci offre altri spunti di riflessione. Solo la tenace e determinata azione sindacale condotta dalla Cisl Scuola insieme a Uil Scuola, Snals e Gilda ha finora consentito di recuperare in buona parte il danno inferto alle retribuzioni del personale della scuola. Attraverso intese fatte con due governi diversi è stata infatti ridata validità al 2010 e al 2011; la strada per recuperare anche il 2012, come prima si è detto, è già avviata con un nuovo e diverso esecutivo. Certo, è un recupero che ha trovato in parte copertura con un diverso impiego di risorse contrattuali, utilizzando per il salario fondamentale una quota di quelle destinate a retribuzioni accessorie. Una scelta fatta a ragion veduta, vista l’impossibilità di ottenere soluzioni per via legislativa: ed è proprio la recente decisione di prorogare al 2013 il blocco degli scatti a dimostrare come quella via continui a rivelarsi impraticabile, nonostante il mutare dei contesti politici (governi Berlusconi, Monti, Letta). Non può che essere pesantemente negativo il giudizio sulle scelte fatte da ben tre governi diversi, intervenuti sulle retribuzioni del personale scolastico con quella che abbiamo più volte definito una doppia penalizzazione: blocco dei rinnovi contrattuali e, in aggiunta, rallentamento delle progressioni di anzianità in misura pari a quattro anni. È solo grazie all’iniziativa condotta sul piano sindacale che i quattro anni potranno intanto ridursi a uno solo (avendo ridato validità prima al 2010, poi al 2011 e a breve - ci auguriamo - al 2012). Continuerà anche nei prossimi giorni il nostro impegno per concludere un’intesa che porterà, in concreto, anche la restituzione agli interessati delle somme che oggi si vedono inopinatamente sottratte. Chi li avrà maturati nel 2013, e oggi dovrebbe attendere per il passaggio il 2015, li avrà pagati nel corso del 2014."