IC Guatelli

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domenica 2 marzo 2014

conclusa la contrattazione

Si è conclusa la contrattazione, che attende ora solo una stipula formale. A fronte dei noti, ulteriori tagli, si è compressa ancora la quota della flessibilità e si sono ridimensionate le quote per determinati incarichi, in primis dei collaboratori. Il lavoro delle Commissioni e delle più importanti figure di sistema è stato salvaguardato secondo anche quanto emerso dall'Assemblea di dicembre. Come da mandato assembleare, le RSU hanno anche stilato una lettera, da inviare a MIUR, OOSS e dirigenze scolastiche. Questo il testo completo: Il DS, i docenti e il personale ATA dell’IC Guatelli di Collecchio, con la presente, intendono evidenziare il grave stato di disagio in cui versa la scuola pubblica, a fronte degli ulteriori tagli occorsi (anche) quest’anno scolastico. A scanso di equivoci, premettiamo che nessuno noi vive fuori dalla realtà, conosciamo la situazione di crisi e di emergenza del Paese e sappiamo della difficoltà delle istituzioni (centrali e locali) nel reperire fondi, risanare bilanci, fronteggiare spese. Peraltro, al mondo dell’educazione si chiede proprio una formazione sempre più adeguata alle molteplici e sempre più complesse esigenze della società; si chiede di adeguarci agli standard europei; si chiede di allinearci ai livelli di produttività, trasparenza e valutazione della Pubblica Amministrazione; si chiede di provvedere alla prevenzione di ogni possibile devianza sociale. Insomma, si chiede sempre di più e sempre meglio; però si riconosce e si incentiva tale sforzo sempre meno. Per questo tipo di lavoro, lo Stato ha in passato pattuito e parametrato un fondo chiamato “fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa”. Da esso si attinge, in modo diversificato, per coprire appunto le ore che - al di fuori dell’orario contrattato - i docenti svolgono per arricchire l’offerta della scuola. Non si tratta solo di progetti educativi, che le scuole virtuose hanno imparato a costruire anche avvalendosi di contributi di terzi (enti locali, associazioni, famiglie…), ma anche del semplice lavoro ordinario, che però abbisogna di figure di coordinamento e di gruppi che si fermano a scuola e lavorano ben oltre ciò che è loro chiesto dal contratto. Questi ruoli “di sistema” non possono essere considerati più accessori, funzioni sacrificabili con leggerezza. Non ne va solo del “miglioramento” della scuola, ma proprio del suo lavoro di base. La scuola ha bisogno di questi fondi per sopravvivere, per fare dignitosamente quello a cui è chiamata a fare dalla Costituzione. Ebbene, questo fondo, così indispensabile, non solo non aumenta, in rapporto al crescente carico di impegni della scuola, ma diminuisce drasticamente di anno in anno. Senza questi budget, siamo costretti, in sede di contrattazione, a forfetizzare fortemente i compensi, svilendo l’impegno di chi ha passione e talento nel proprio lavoro o semplice senso di responsabilità; siamo costretti a privilegiare solo alcuni ambiti di intervento, a danno di altri (ugualmente importanti); siamo costretti - paradossalmente - a non dedicare le energie necessarie e tempi adeguati alle attività che lo richiedessero. Troviamo oltremodo ingiusta anche la gestione della tempistica nella comunicazione e nell’erogazione dei fondi. Pare possibile e corretto che le RSU comincino a contrattare un fondo su dati certi alla fine di un quadrimestre? (l’anno scorso, dopo aprile). Quale efficienza e capacità di organizzare e programmare ci può essere richiesta, non conoscendo mai con un decente anticipo quali siano i budget certi su cui poter contare? Questa approssimazione non è solo figlia della crisi, è indice di una non piena consapevolezza da parte della politica di quelle che sono le esigenze della scuola di oggi e di domani, se non addirittura di una sottovalutazione (dolosa o colposa?) dei problemi delle scuole; di una - diciamo - poco sensibile presa di posizione nei confronti del lavoro, valore su cui dovrebbe fondarsi la nostra intera democrazia. Attendiamo che, finalmente, ai proclami dei vari partiti, che in sede pre-elettorale affermano sempre di voler promuovere il sistema dell’istruzione e di non tagliarne i fondi atti a sostentarla, faccia seguito un comportamento coerente e concreto. Cordiali saluti

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